Attenzione alla piccola ma significativa mostra fotografica di Wim Wenders al settecentesco Palazzo Incontro, nel pieno centro di Roma, in chiusura il 6 luglio 2014. La segnaliamo perché in queste fotografie, scelte intorno al tema della città da una serie più numerosa, il regista tedesco – sopratutto per chi ha conosciuto e amato la sua arte – concentra, potremmo dire il nucleo poetico del suo cinema. E cioé una lunga, eterna soggettiva che svela strade, vicoli, tetti, cortili, anfratti della città, delle città del mondo; un vagare acrobatico e lento allo stesso tempo che rende ogni muro scrostato, ogni bidone della spazzatura, ogni rifiuto rimasto sul marciapiede, il segno di una presenza svanita da una terra abbandonata, della quale possiamo ricostruire esattamente la disperazione passata, ma allo stesso modo non potremmo mai indagare le ragioni che quella disperazione hanno indotto. Uno sguardo apparentemente vigile e cristallino che dopo aver colto intera questa desolazione, dopo aver detto in lingua epica la solitudine della fine del mondo, incomincia a trasformare la magia in scienza concreta, a popolare un paesaggio fatto con prospettive ad imbuto e senza uscita di fantasmi barbuti, di fate umanissime, di monologanti impotenti merlini. Wenders è stato tra i pochi a rendere visivamente tollerabile il mondo reale in cui viviamo. http://www.fandangoincontro.it/common/DettaglioMostra.aspx?id=28
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