Warhol ha cercato in tutta la sua opera di invertire il processo di sterilizzazione della realtà operata dai media e dalla pubblicità. Rendere unico con la visione artistica ciò che nasce come ripetizione seriale e che tutti devono vedere, sapere, comprare ed infine essere. le Headlines, cioè i titoli dei giornali modificati, dipinti, disegnati, ritratti in sculture, video, film, portano al limite questo assunto. L’artista svela, usando semplicemente il suo mestiere di grafico pubblicitario, l’addomesticazione, l’oscuramento, che i titoloni dei tabloid popolari realizzano accostando gli eventi più diversi in un minetrone anestetizzante. Dal gossip agli incidenti aerei con centinaia di morti, tutto è messo sullo stesso piano, tutto è digeribile, quotidiano, ma tutto in Warhol riprende, per fortuna, il contorno pesante, insopportabile dei fatti. Non è poco anche per noi oggi, con internet che ha moltiplicato all’infinito quel gioco, rimpallandolo ulteriormente sulla linea sottilissima dell’incertezza tra vero e falso. 80 Headlines sono in mostra a Roma nella Galleria di Arte Moderna e Contemporanea fino al al 9 settembre. Maggiori informazioni sul sito della Galleria.
Lascia un commento