Short Theatre, l’evento di teatro contemporaneo e drammaturgia sperimentale più duraturo di Roma, sostenuto da Comune, Regione Lazio e Comunità Europea, alla sua nona edizione ha avuto inizio il 4 settembre alla Pelanda, e nelle sedi storiche del Teatro di Roma all’Argentina e all’India, pronto per giungere con un cartellone denso di spettacoli e performances fino al 14 settembre. Aperto alle nuove correnti teatrali internazionali, quest’anno il direttore artistico Fabrizio Arcuri ha scelto attori, compagnie e spettacoli che gli consentissero di indagare in modo rinnovato la sorgente stessa del teatro fin dalla sua origine, la parola. La funzione della parola, il potere della parola, o meglio il linguaggio del potere, e come la parola, immaginando mondi lontani e futuri, possa proiettarci liberi, oltre ogni forma di potere. Assolutamente impossibile riassumere le mille sfaccettature del programma navigabile sul sito http://www.shorttheatre.org, che contiene, nella sezione degli artisti, una dettagliata introduzione agli spettacoli. Impressionante appare il lavoro di Transarte che nell’ambito di un progetto ideato dall’Institut Français propone un teatro basato sull’esperienze immaginifiche e combinatorie delle parole, come nello spettacolo di Alex Cecchetti che si fa guida alle opere d’arte attraverso i corridoi di un Louvre invisibile; o la Suite N. 1 dell’Encyclopédie del la parole in cui attori professionisti coinvolgono altrettanti attori improvvisati tra il pubblico per recitare parole orali registrate e raccolte da ambiti diversi e lontani tra loro.
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