Più volte abbiamo parlato di Roma come un estensione di Cinecittà. Fascino, sfondi storici, e a volte economia di mezzi hanno imposto alle produzioni fin dagli anni ’40, ma anche ’50 e ’60, l’utilizzo di strade, piazze, e quartieri come set per il cinema, dalla commedia al film d’autore. Il libro recupera questi sfondi scenografici dai film – bisogna dire in maniera esaustiva – e ce li restiruisce come sono oggi. La periferia soprattutto, la Tor Pignattara e il Pigneto borgate di Pasolini, il Don Bosco razionalista e desolato da poco costruito de La Dolce Vita, Il centro popolare e gridanciano delle commedie con Fabrizi e Anna Magnani, l’Eur buono per i film che non dovevano dare l’idea di essere girati a Roma. Il trenino, come era chiamaro il tram sulla via Tuscolana che collegava Cinecittà a Roma, andando avanti e indietro portava sempre più l’una nell’altra.
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