Come gli anfiteatri e gli stadi erano la presenza tangibile dell’Impero romano in ogni angolo del mondo conosciuto, accelleratori e incubatori di startup sono ormai da tempo la prova di quanto l’impero della Silicon Valley sia esteso. In questi luoghi, finanziati indifferentemente da enti pubblici o da privati, si dà una spinta alle neonate, fragili imprese tecnologiche, mettendo loro a disposizione locali, connessioni, reti di consulenze specialistiche professionali, attrezzature, mezzi di collaudo e in molti casi, eventi e contatti con gli investitori di ogni provenienza e natura. Qualche volta gli stessi incubatori investono sulle startup che ospitano per poi guadagnare, quando dovessero decollare, rivendendo loro le quote detenute.
A Roma ve ne sono molte attive da anni. Ve ne segnaliamo due facilmente raggiungibili.
Startupbootcamp Foodtech. A pochi passi dalla Basilica di San Giovanni in Laterano, presso il coworking Spazio M3, Startupbootcamp Foodtech è un l’incubatore che cerca nuove idee imprenditoriali ad alto tasso di sostenibilità e tecnologia nel campo de cibo e dell’industria agro-alimentare, un’eccellenza dell’economia italiana, forte della collaborazione con moltissimi giganti del settore.
Luiss Enlabs. Nasce dentro il grande corpaccione della Stazione Termini nel 2013 dalla collaborazione tra il gruppo di venture capital LVenture e l’università Luiss, con l’obiettivo di ospitare e finanziare le startup digitali più innovative. Vanta un ecosistema di partner ed investitori come Wind Tre, BNL BNP, Accenture, Sara Assicurazioni ed un alto tasso di startup finanziate da terzi.