MANGIARE E BERE AL TUSCOLANO CINECITTA’ – Grandma Bistrot. Nel cuore del Quadraro Vecchio, dal 2011 il Grandma Bistrot occupa un locale esclusivamente piano terra, come molti in zona, al 25/27 di via dei Corneli, ricavato da un ex-officina e decorato a tutta parete sul lato via dei Pisoni da un’enorme, fumettistica rielaborazione post-moderna del Grande nudo disteso di Modigliani, opera dell’artista musicista tedesco Jim Avignon. Al di là della cucina, il Grandma ha rappresentato al suo apparire uno dei primi segni dell’ultima mutazione in ordine cronologico – ancora oggi per la verità scarsamente compiuta – che dovrebbe traghettare il Quadraro da residuato della borgata partigiana, prima, e problematica risacca dell’immigrazione interna ed estera poi, verso una rinascita fatta di recupero edilizio e vita notturna. Non sembra aspettare altro, con le sue casette e botteghe basse, di uno o due piani, i suoi piccoli cortili e il suo colore uniforme, calore campanilistico in mezzo ai freddi e anonimi mega condomini vicini.
Il ristorante, piccolo e sempre pieno (conviene prenotare), attira l’attenzione per una cucina dal sapore romanesco molto elaborata, attenta alla stagionalità degli ingredienti, valorizzata dal pane fatto in casa e dalle birre artigianali. Assolutamente di livello i primi. Per citarne qualcuno, La Figlia di Uccio, mezza manica con sugo di coda alla vaccinara, e Fabrizi Strascinati, spaghettoni aglio olio e peperoncino con broccoletti strascinati e carpaccio di baccalà.
Apprezzabili i secondi (Beby Boss Burger, manzo irlandese con pancetta croccante, formaggio, cipolla in agrodolce, lattuga, pomodoro e patate al forno) e i dolci (Devibaui, torta morbida al cioccolato fondente e castagne con panna; Giorgemaicol, strudel di pere, fichi e mandorle e salsa ai frutti rossi). Luce soffusa, arredamento vintage in ossequio al nome e atmosfera gomito a gomito, finiscono per caratterizzare il tipo di clientela, alla quale spesso vengono offerte serate di spettacolo e musica dal vivo.