Sempre più completo il portale del Parco Regionale dell’Appia Antica, una meta storico-naturalistica che si incunea fin quasi al cuore della città e che non bisogna escludere dagli itinerari di visita a Roma. Il 3400 ettari del Parco, seppure assediati su tutti i lati sull’Ardeatina, sulla Tuscolana, sull’Appia e alle Mura Aureliane, dall’edilizia selvaggia, popolare e non, dei quarant’anni del dopoguerra – quei 3400 ettari sono comunque quanto resta della prima strenue difesa dei valori paesaggistici e naturali in Italia. Storia flora e fauna, insieme come in pochi casi al mondo, si offrono al nostro cammino libero e da nulla condizionato se non dal rispetto. Prima di andarci consultiamo il portale, assolutamente non avaro di informazioni sulla storia, monumenti, percorsi, visite guidate, eventi e manifestazioni. http://www.parcoappiaantica.it/it/index.asp
Omaggio a Vettor Pisani
Agosto 2011, Roma, Quartiere Testaccio, nel bagno del suo appartamento si impicca con i lacci delle scarpe Vettor Pisani, 77 anni, artista napoletano. Nessuno si è potuto esimere dal chiedersi cosa ha voluto dirci con la sua morte, come prima tutti si erano chiesti cosa avesse voluto dirci con la sua opera, venata di esoterismo, mistero, alchimia, psicoanalisi, concepita come un accumulo, a volte sudicio e indefinito, di storia dell’arte, pubblicità, oggetti di uso quotidiano rovesciati, rotti, lesionati, scarabocchiati, multimedialità e performance teatrale. La sua morte non può essere come quella di ciascuno e, suo malgrado, diventa un’ulteriore performance, ultima, perfetta. Al Macro un suo ricordo fino al 23 settembre. Lo potete ascoltare su youtube.
Vetri a Roma
Un liquido si raffredda prima che possa diventare solido; resta come l’acqua, trasparente sfuggevole e freddo alla vista, infinitamente sezionabile ma contemporaneamente rigido al tatto; gli attimi precedenti, come sempre pochi, sono il tempo rapidissimo della creazione. Il vetro, sempre presente, ha una lunga storia, e parte di essa, quella declinata dalla tarda Repubblica e dall’Impero Romano è raccontata nella Curia Iulia al Foro sotto forma di circa 300 oggetti, tra piatti, bicchiere, suppelletili di uso domestico, ma anche mosaici e gioielli, fino al 16 settembre. Preziosa per la fragilità dei reperti provenienti da molti siti archeologici italiani e di area mediterranea, l’esposizione si ritma per fasi storiche e tecniche di lavorazione, con lo spartiacque del I secolo a.c., durante il quale il consolidarsi delle conquiste di Roma apre all’affluenza nella città di artigiani dalle province orientali, i quali probabilmente, soprattutto in area siro-palistinese, usavano[Continua]
Museo dei Cappuccini
Esistono anche a Roma posti frequentatissimi dai turisti, nonostante in partenza al di fuori di ogni promozione turistica. La cripta dei Cappuccini in via Veneto rientra in questa categoria. Tutto sembra da imputare alla costanza con cui i monaci insediati nel convento e nella chiesa secenteschi hanno raccolto, tra il 1525 al 1870, da sepolture vicine al complesso, utilizzandoli come materiale da decorazione per stanze e pareti, i teschi, femori, tibie, e alcuni casi scheletri interi ancora vestiti col saio, di 3500/4000 frati.[Continua]
Orti e giardini – Il cuore di Roma antica
La visita al Palatino fino al 14 ottobre si arricchisce della ricostruzione dei sontuosi giardini presenti in più fasi storiche sul colle che, all’origine di Roma, diventa il centro di potere in età imperiale e la dimora dei Farnese nel Rinascimento. La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ha voluto sperimentare questo evento di archeologia botanica, per forza di cose sommario. Le fonti, almeno per quel riguarda l’età imperiale, quelle scritte ed il poco che resta nell’iconografia delle pitture murarie conservate, non consentono precisione filologica circa le specie floreali. Molto si è lavorato sulla ricostruzione botanica dei ninfei, le fontane scenografiche di forma semicircolare sempre presenti nelle dimore[Continua]