Dal 2009 Telecom Italia, fiutando i tempi e il modello Silicon Valley, avvia alla realizzazione nuove idee d’impresa con azioni di consulenza, favorisce l’incontro tra esse e finanziatori venture capital, finanzia essa stessa, attraverso i cosiddetti “grant” – pacchetti di 25000 euro – le più interessanti e innovative; tutto con il programma Wcap, Working Capital. Da quest’anno integra l’iniziativa con la creazione di tre accelleratori – luoghi fisici organizzati in cui università, incubatori d’impresa e forze locali sono chiamati a collaborare per fornire un servizio di consulenza e formazione, lavorando insieme ai team di possibili nuovi imprenditori -, a Milano, Catania e appunto a Roma in via Santa Maria in Via. Quest’ultimo, inaugurato il 19 aprile, sarà accessibile a tutti per conoscenza e informazione, ma le imprese in nuce che vorranno entrarvi per partecipare al programma di accellerazione dovranno registrare il proprio progetto sul sito di Working Capital entro il 30 maggio 2013.[Continua]
Il genio della Luce. Vittorio Storaro al Cinema Trevi
Marlon Brando intimo con Maria Schneider, inondato dalla luce della finestra in Ultimo Tango a Parigi; dai lineamenti appena accennati mentre emerge dalle tenebre in Apocalypse Now. Gian Maria Volontè, Giordano Bruno per Montaldo, inerme di fronte alle accuse dell’Inquisizione; e poi ancora Bertolucci con Novecento, la luce profusa o negata alle più alte vette e agli abissi più profondi dell’animo umano. Tre oscar, il teatro e i più grandi registi al mondo. Questo è Vittorio Storaro, allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia, il quale lo celebra al cinema Trevi fino al 28 aprile 2013 con una serie di proiezioni e incontri. Potrete sentirlo dal vivo il 25 e il 28 per un seminario sulla miniserie televisiva del 2007, poi accorciata in film per l’estero, su Caravaggio, pittore con il quale evidentemente ha condiviso l’amore per la luce che dal nulla dà un senso a tutto.[Continua]
Hub Roma
Aumentano le probabilità che idee giovanili come rivoluzione, libertà, apertura, rispetto dell’ambiente, lavoro come antitesi dello sfruttamento, condivisione sociale di competenze, di tratti caratteriali, di razza, lingua, provenienza geografica – idee che hanno investito il mondo in maniera violenta, utopica e per molta parte fallimentare negli ultimi 50 anni – con l’avvento di internet, dei social network, e delle mentalità in essi coltivate, siano scese realmente tra noi e si esprimano attraverso la creazione e dello sviluppo di progetti imprenditoriali. Ed è altrettanto probabile che quella tensione a cambiare il mondo, anche inventando il lavoro, dopo essere rimasta inizialmente sulla rete virtuale oggi voglia riscoprire luoghi fisici dove riprodursi e crescere. Lo testimonia a Roma, come prima in altre città, l’apertura di posti come Hub Roma, terza filiale italiana di The Hub, rete internazionale no profit di luoghi fisici, attrezzati e informalmente organizzati, in cui le persone che hanno[Continua]
Architettura aperta a Roma
Provare per credere, il motto ispiratore dell’ Open House Worldwide , che dal 1992 a Londra, poi in tutto il mondo in una sorta di franchising associativo, apre con visite guidate gratuite gli edifici pubblici e privati, moderni o storici, dove si presume l’architettura abbia fatto il suo dovere. Open House Roma, il 4 e 5 maggio 2013, attraverso l’associazione Open City Roma, ha raccolto, unica tra le città italiane, l’idea di far entrare le persone che lo vorranno nei posti per vari motivi inaccessibili della capitale e fargli toccare con mano quanto la buona progettazione degli ambienti costruiti, l’architettura possa migliorare la vita. Un’organizzazione su base volontaria imbastirà visite guidate a 145 luoghi, troppi per darne un idea. Accanto a sedi istituzionali e edifici per la cultura, si potranno visitare gallerie, sedi museali, recuperi di archeologia industriale, studi di artisti, di architetti e di progettazione ingegneristica, biblioteche tematiche, accademie, lasciti di grandi personalità, chiese inaccessibili, edifici residenziali e tutto quanto è tolto normalmente ai passi della gente.[Continua]
Cinema Trevi e Sperimentali Rai
Rai Teche, l’archivio Rai, mette a disposizione i film di questa rassegna organizzata dal Cineteca Nazionale – Scuola Nazionale di Cinema. Tra il 1970 e il 1975, in un fervido sussulto, forse incoraggiata dal clima oscuro ma al tempo stesso rivoluzionario che da fuori premeva, il gigante culturale italiano, la Rai, consente a Italo Moscati e Mario Raimondi di trasmette sul primo canale della Rai alle 21:30 in orario anche allora comunque accettabile, una serie di film di un ora circa di autori esordienti, o comunque al di fuori dei circuiti commerciali o della televisione popolare. Insieme ad autori già conosciuti come Marco Ferreri, Glauber Rocha, Jean-Luc Godard, Giuseppe Bertolucci, desiderosi di uno spazio espressivo meno ingessato, passarono perfetti sconosciuti come Gianni Amelio, Peter Del Monte, Maurizio Ponzi, Alessandro Cane. Bassissimi costi di produzione, distanza dai circuiti commerciali, sperimentazioni avevano la loro opportunità sul canale popolare e ad un ora di veglia, a differenza di quanto successo nei successivi quarant’anni. E meno male che oggi c’è internet. In proiezione al Cinema Trevi fino al 19 aprile 2013.[Continua]