A partire dagli anni ’60 gli artisti d’avanguardia in Italia e a Roma si accorgono che la macchina da presa può essere usata con un fine diverso da quello narrativo. Solo in parte la potenza del mezzo cinematografico si esprime nel riprendere scene e persone, e nel creare con il montaggio l’illusione di continuità causale per le une e psicologica per le altre. Alcune menti già versate nella sperimentazione senza limiti, si accorgono che la luce, i colori e le immagini in movimento sullo schermo possono avere una resa estetica che va oltre l’industria del cinema. Quella produzione, soprattutto anni ’60 e ’70, con un paziente lavoro di restauro e conservazione da parte del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, viene riproposta al Macro nell’ambito della mostra Ritratto di una città. Arte a Roma 1960 – 2001. Tre cicli, 25 26 27 giugno, 4 e 5 luglio e 11 12 16 luglio, rivalutano la produzione di video e film artistici di Mario Schifano, Luca Maria Patella, il cinema d’animazione di Pino Pascali, Claudio Cintoli, Magdalo Mussio, fino ai nostri giorni; infine, nelle ultime proiezioni una vera monografia su Gianfranco Baruchello, pioniere[Continua]
Bando CSC Lab musica per film
Aperto il bando di concorso CSC Lab 2013 per scegliere i musicisti che parteciperanno al corso laboratorio che si terrà presso il Centro Sperimentale di Cinematografia tra il 9 settembre e il 31 ottobre 2013, con il tema Musica per Film. Le regole sono scaricabili dal internet sul sito del Centro Sperimentale di Cinematografia. Oltre i docenti titolari, Federico Savina, Giovanni Rotondo e Sergio Blasetti, il laboratorio si fregia della direzione artistica di Bruno Coulais, pluridecorato compositore di film come Coraline, Fiumi di Porpora, Microcosmos, e degli interventi di musicisti quali Nicola Piovani, Paolo Buonvino, Carlo Crivelli e Pivio. Oltre ai esercitazioni pratiche e alla possibilità di collaborare con i registi del Centro, il laboratorio presenta una solida introduzione agli aspetti storici ed estetici della musica per il cinema, all’orchestrazione e all’utilizzo dei software più evoluti per la gestione di colonne sonore.[Continua]
L'ex sottostazione Atac di Lucio Sestio
La linea tramviaria che collegava il centro a Cinecittà prima della Metro A, sin dagli anni ’30, per compensare la inevitabile caduta di tensione, dopo un po’ di km si rialimentava all’altezza dell’attuale incrocio tra via Tuscolana e via Lucio Sestio presso l’apposito edificio di sottostazione elettrica. Quell’edificio esiste ancora, abbandonato, invisibile da decenni in mezzo ai palazzoni di edilizia popolare, e fa lo stesso effetto di un cardo in mezzo alla gramigna dominante in un campo coltivato anni prima a carciofi e poi abbandonato. Un architettura fino all’incoerenza prodiga di spazio e decorazione, avulsa dalla edilizia intensiva che avrebbe servito il popolo senza casa dagli anni ’60 in poi. Dal 2008, nonostante l’Atac cerchi di venderlo, un collettivo di donne provenienti dalle lotte per la casa, con il nome di Lucha y Siesta, la occupano, ripuliscono, abbelliscono e ne fanno un centro di aiuto e accoglienza, dando un tetto ad altre donne, molte volte con figli piccoli, che non ce l’hanno più.[Continua]
Ambra Jovinelli salvo
L’Ambra Jovinelli nei suoi cento anni di storia le ha passate tutte. Gioiello liberty sull’Esquilino, nasce per dare un palcoscenico al teatro comico e all’avanspettacolo e solleticare la risata della piccola borghesia amministrativa che occupa il colle, diretta emanazione della classe dirigente piemontese. Sempre a gestione privata, fila gloriosamente nella sua funzione fino agli anni ’50 e ’60, ma nei decenni successivi subisce la concorrenza del cinema e della televisione, trasformandosi, nell’ordine, in quadrato per la box, cinema, cinema a luci rosse, fino alla chiusura per un incendio nel 1982. Negli anni ’90, dopo l’occupazione con spettacoli da parte di giovani artisti, qualcuno si convince a ristrutturarlo in quanto edificio storico. Negli anni duemila riprende la sua attività a vocazione comica, vivendo a traino del piccolo schermo, con un cartellone pieno di nomi televisivi; questo fino a due mesi fa, quando problemi tecnici e strutturali, pericolosi in termini di agibilità,[Continua]
Roma e motori
Quando vogliono rendere il discorso interessante, degno di attenzione, ormai da tempo gli intellettuali usano termini quali “contraddizione”, “contraddittorio”, cioè complesso, vicino alla realtà, profondo, incomprensibile quanto una vita degna deve esserlo. Ciò non toglie che certe contraddizioni possano essere veramente indigeribili. Roma, i romani, ma anche i turisti, non hanno ancora smaltito i postumi di rumore e smog prodotti dai paleolitici motori delle centinaia di migliaia di Harley-Davidson che indisturbate hanno invaso l’intera città per il loro 110° anniversario, con tutte le licenze, anche quella di uccidere e di uccidersi; Roma, dicevamo, ancora deve riprendersi dagli incidenti e da una veramente incomprensibile benedizione papale ai centauri, e non ha avuto il tempo di digerire l’onta della giusta denuncia alla Procura del Codacons, per “interruzione di pubblico servizio, attentato alla sicurezza dei trasporti e concorso in lesioni gravi, e per accertamento delle responsabilità degli organizzatori dell’evento e di chi aveva il compito di vigilare ed evitare disordini e disagi per i cittadini“.[Continua]