Tra i numerosi mercati natalizi vi segnaliamo Prendi l’arte; alla sua undicesima edizione, questa manifestazione ci è prossima perché occupa la parte di piazza Cinecittà antistante gli uffici del municipio. Non le solite cianfrusaglie ma trenta artigiani che lavorano pelle, cuoio, tessuti e metalli per creare pezzi unici di abbigliamento, bigiotteria, oggettistica. Organizzati in un’associazione non verticistica, gli espositori allestiscono accanto agli stands un laboratorio in cui ciascuno di essi può, almeno in parte, mostrare ai visitatori l’utilizzo dei materiali, delle tecniche e il processo creativo che porta alla nascita dell’oggetto artigianale, e in certi casi invitarli a partecipare, sotto al loro guida, al lavoro manuale. Si cerca così di recuperare il legame che esiste tra il prodotto e l’essere umano che l’ha ideato e costruito, mitigando gli aspetti di serialità, meccanicità e alienante disumanizzazione di quella che, in altri tempi, senza vergognarci e con tono scientifico, avremmo chiamato merce. A completare il clima caldo e condiviso, spettacoli di artisti e una lotteria con 30 premi a disposizione, uno per artigiano. Fino al 24 dicembre 2013 dalle 9 alle 21. http://www.prendilarte.it/index.html, per maggiori informazioni.[Continua]
Ossa da interpretare. Museo di via Ostiense
Negli ultimi anni La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ha setacciato i sepolcreti di Quarto Cappello del Prete non lontano dall’antica città di Gabii, della grande necropoli Collatina, del complesso funerario nel quartiere di Casal Bertone tra le vie Tiburtina e Prenestina, sulla via Tuscolana presso laVilla dei Settebassi, della necropoli di Osteria del Curato, quella di Via Padre Semeria e della necropoli di Castel Malnome; il risultato sono le ossa in buono stato di 1361 individui vissuti prevalentemente in epoca imperiale. Con l’apporto delle università La Sapienza, di Tor Vergata, di Pisa, e della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, attraverso una ricerca multidisciplinare condotta sugli scheletri e sulle fonti storiografiche e scientifiche antiche, ora è in grado di svelare cosa mangiavano, di quali malattie e infortuni soffrivano, come si curavano, quali mestieri praticavano, quando e come morivano gli abitanti senza nome della città guida del mondo. Nelle ossa c’è tutto l’essere umano. O almeno quanto di ripetitivo, fatidico, irriflesso compie e subisce durante i suoi giorni. dalle ossa possiamo capire la sua condizione, il suo destino e quanto nel suo tempo gli è scaduto di coscienza o forse gli è diventato oscuro perchè fatale.[Continua]
Terme di Diocleziano. Poesia e musica
Cosimo Cinieri è un attore di quelli bravissimi, che si riconoscono più dalla faccia che per nome; lo ricordiamo negli ultimi film, quelli più truculenti, di Lucio Fulci, ne La tragedia di un uomo ridicolo di Bertolucci, nel Secondo Ponzio Pilato di Magni e in una quantità di altri fino agli anni duemila. Un attore non alieno dal teatro d’avanguardia ma senza la spocchia di rifiutare cinema e televisione. Da qualche anno legge poesie, quelle che appartengono alla storia della letteratura, profondamente radicata nella memoria dei più perché somministrata dalla scuola, ma per lo stesso motivo a quei più scivolata dall’animo senza lasciare tracce. Francesco d’Assisi, Angiolieri, Alighieri, Petrarca, Boccaccio, Boiardo, Lorenzo il Magnifico, Ariosto, Tasso, Chiabrera, Metastasio, Alfieri, Foscolo, Manzoni, Leopardi, Carducci, Pascoli, D’Annunzio, Gozzano, Saba, Cardarelli, Palazzeschi, Ungaretti, Campana, Montale, Quasimodo, Penna, Pavese, Pasolini, Flaiano letti, rivalutati, ritirati con una trasfusioni di suoni roboanti e triviali suonati dalla banda dei carabinieri. Canzoniere italiano-Poesia in Concerto Da Francesco d’Assisi a Pasolini, per l’organizzazione di Coopculture alle Terme di Diocleziano il 15 dicembre 2013 con musiche di Borgia, Di Capua, Leoncavallo, De Curtis, Borodin, Benatzky, Rossini, Debussy, J.S.Bach, Lehar, Verdi, Mascagni, Ponchielli, Rota, Chaplin. http://www.coopculture.it/events.cfm?id=181[Continua]
Smartphone e carta di credito: niente fila al Colosseo
La fila per fare il biglietto al Colosseo si salta così: avvicino l’obiettivo della fotocamera del mio smartphone dotato di collegamento ad internet su un QR code, cioè il quadretto ormai consueto su molti prodotti, all’interno del quale ciascuna delle piccole campiture nere codifica graficamente codici alfanumerici comprensibili dai processori; intuito in maniera univoca cosa sto cercando, il dispositivo mi rimanda ai servizi online collegati. Sullo schermo mi appare allora una pagina web; seguendo le istruzioni, con la carta di credito compro un ticket d’entrata presentabile ai varchi dedicati. Il nuovo sistema, approntato per la per la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma da Electa e Coopculture, l’ente che gestisce molti dei siti archeologici statali di Roma, potrà essere utilizzato in qualsiasi momento, anche poco prima di entrare. La biglietteria virtuale è stata presentata ieri, nel corso di una conferenza stampa, insieme al nuovo sistema di segnaletica del monumento, da Mariarosaria Barbera e Rossella Rea, rispettivamente Sopraintendente e direttore dell’anfiteatro. Un pò di coda in meno con un euro di prevendita per accedere ad uno dei siti archeologici più visitati al mondo (quasi sette milioni di visitatori annui), secondo solo alla Grande Muraglia Cinese, che dalla sua, ammettiamolo, ha qualche ingresso in più.[Continua]
Operazione San Gennaro a Palazzo Sciarra
Ricordiamo Operazione San Gennaro, Dino Risi, 1966; gangster americani di maniera si rivolgono al rispettatissimo detenuto, vera autorità del furto, Don Vincenzo (Totò) per farsi aiutare a rubare il tesoro di San Gennaro; il luminare, al momento impedito, consiglia loro di rivolgersi al piccolo boss Dudù (Nino Manfredi), capo di una sgangheratissima banda. I malviventi, dopo aver tentennato davanti al carattere profanatorio dell’impresa, decidono di chiedere il permesso direttamente al Santo; accettano infine, dopo aver interpretato come chiaro assenso un raggio di sole che illumina la sua statua dopo un temporale. Miracolo della commedia all’italiana, ma quel tesoro, quella montagna di gioielli la ricordiamo tutti così, frammista a pressapochismo, incapacità, superstizione, povertà cronica, e ilare comicità; un Italia come solo il cinema, con la sue prospettive estreme, poteva consegnarci. Chissà quanto la Fondazione Roma Museo, nel portare per la prima volta in mostra il tesoro fuori Napoli, abbia inteso fare perno su quell’ immagine di leggerezza cinematografica anzichè sulle sensazioni grevi e mortuarie che inevitabilmente i paramenti d’oro, argento, gemme e lapislazzuli, pur disposti in maniera educata, infine suscitano; insieme naturalmente al pesante bagaglio di ricchezza e potere oppressivo della chiesa millenaria, fatti salvi la devozione popolare e la destrezza artigianale che essi testimoniano. http://www.mostrasangennaroroma.it/[Continua]