B&b, case vacanza e affitti brevi, insieme a tutte le altre attività ricettive – in attuazione di quanto prospettato nell’art.13-Ter del Decreto Anticipi del 18 ottobre 2023, n. 145 – a partire dal primo settembre 2024 dovranno dotarsi del CIN (Codice identificativo Nazionale), da indicare in tutte gli annunci promozionali. Dopo una lunga discussione, la Commissione Politiche del Turismo della Conferenza delle Regioni e Province Autonome e il Ministero del Turismo hanno raggiunto l’accordo per far comunicare le banche dati contenenti tutte le strutture ricettive già registrate dalle Regioni con la banca dati nazionale che il Ministero dovrà approntare appunto entro il primo settembre.
A partire da quella data, con modalità in via di chiarimento, il Ministero lancerà anche la sua piattaforma telematica di registrazione e i titolari delle strutture, compresi quelli già in possesso di codici regionali, entro sessanta giorni dovranno assicurarsi di aver avuto assegnato il nuovo codice ed incaricarsi di esporlo negli annunci e fuori dallo stabile; contestualmente le piattaforme come Booking.com ed Airbnb non potranno più accettare gli annunci di chi ne è sprovvisto. Da novembre 2024 quindi, sanzioni salate per chi non ottempera all’obbligo: per le strutture senza CIN multe tra 800 e 8mila euro, per le piattaforme sanzione tra 500 e 5mila euro per ogni struttura pubblicizzata senza CIN, come dal post del Sole24ore.
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