La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma apre in maniera definitiva e regolare il complesso recuperato di Santa Maria Nova sull’Appia Antica. A cominciare dall’Alto Medioevo l’area ha mostrato il suo aspetto di casale al servizio di una grande tenuta agricola, nel suo nucleo primitivo ispirato da e quindi innestato sulle mura superstiti di una cisterna a due piani facente parte dell’apparato idrico al servizio della villa dei Quintili; e questo uso si è consolidato con i monaci Olivetani a partire dal XIV secolo. Nel 2006 il Demanio compra il casale insieme a quattro ettari di parco circostante da un privato e lo consegna alla Sopraintendenza che, dopo una intensa campagna di scavo, restauro e miglioramento strutturale dei manufatti esistenti, nel rispetto di tutte le epoche costruttive porta alla luce e rende visitabile un antico impianto termale. E proprio questo, con il suo corredo di mosaici, a svelare l’originaria utilità dell’area, probabile sito di acquartieramento militare al servizio dell’imperatore residente nella vicina villa (seconda metà II secolo a.C.). Il restauro valorizza anche gli aspetti naturalistici dell’ambiente in cui si trova immersa la tenuta, a cominciare dalle piante officinali e dalla flora tipica della campagna romana. Santa Maria Nova, come prima la villa dei Quintili e la tenuta di Capo di Bove, è nel medesimo tempo tassello ulteriore e testimonianza dell’immane fatica spesa per salvare quell’immenso documento storico e naturale che è l’Appia Antica. Per orari e modalità della visita bisogna navigare il sito http://archeoroma.beniculturali.it/evento/apertura-definitiva-santa-maria-nova-sull-appia-antica.
Lascia un commento