I latitanti sono loro. Il titolo della esposizione di otto stampe su carta 100 x 70 che raffigurano sette leaders del G7 – La regina Elisabetta, Macron, Putin, Merkel, Trump, Rajoy, Mattarella – più il presidente turco Erdogan, su sfondo neutro, a contorni nitidi e colori molto contrastati, mentre impugnano una pistola con la quale evidentemente sono sul punto di sparare. Così, presso la galleria “Casa Vuota” di via Maia al Quadraro, il giovane artista attivo a Roma, Filippo Riniolo, fino al 31 ottobre ha deciso di ricodificare l’immagine più comune del terrorismo, evocatrice di sbarchi e clandestini, centri di accoglienza, squallide periferie, ovvero di giovanissimi disadattati, immigrati di seconda generazione, radicalizzati come foreign fighters da un imam con gli occhi spiritati dentro una moschea improvvisata.
Sotto l’aspetto curato e borghese che ormai li accomuni tutti, regine e presidenti della repubblica, sotto la patina di uomini e donne rassicuranti, che equanimi dal podio parlano lentamente e scadono nell’ovvio pur di non offendere nessuno, sempre attenti al bene del popolo e alle buone relazioni internazionali, ecco proprio loro, i capi di stato, i potenti del mondo sono i “veri terroristi”, pronti a sparare a chiunque, pure ai poveri visitatori della mostra. Tutto questo in un appartamento popolare, la “Casa vuota”, mai ristrutturato, rimasto sporco come lasciato dagli ultimi inquilini; sulla stessa via dove c’era il covo delle Brigate Rosse anni ’90, quelle dei delitti D’Antona e Biagi; nel quartiere “nido di vespe”, nascondiglio di partigiani rastrellato dai nazisti il 17 aprile 1944. Il più che previsto, ampiamente voluto gioco di specchi, confonde i ruoli e le prospettive, ma con la provocazione rischia, come molte volte succede nell’arte, di sottrarsi alla responsabilità: il soporifero Mattarella con un’arma in mano è veramente insostenibile. https://www.facebook.com/casavuotaroma/
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