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Archives for dicembre 2015

Tutte le strade portano a Roma. Ora è quasi certo

31 dicembre 2015

Tutte le strade portano a RomaDa qualunque luogo d’Europa si parta esiste una strada senza interruzioni e la più breve possibile che porta a Roma. Ma nel mondo occidentale si può pensare che tutti gli agglomerati di abitazioni condividano lo stesso privilegio, tanto più una qualsiasi capitale, anche extra-europea. Tuttavia la Moovel, software house con sede a Stoccarda che produce programmi per ottimizzare mobilità e trasporti (come quello che regola Car2Go), si è avventurata a dimostrare matematicamente la raggiungibilità universale di Roma e delle città più importanti partendo dall’antico adagio nato quando realmente Roma imperiale costituiva la ragione stessa dell’esistenza delle strade.

Il progetto si avvale di alcuni software che, facendo una lista di 486.000 possibili posti da cui partire (per forza non esaustiva) nel nostro continente, hanno calcolato le strade più brevi e dirette che da essi conducono a Roma, trovandone almeno una per ognuno.

Ma gli informatici tedeschi non si sono accontentati e usando lo stesso metodo di calcolo hanno creato delle mappe (progetto “Street Dna”) per le grandi città nel mondo nelle quali, preso un punto “A” centrale e importante per ciascuna (per Roma Piazza San Pietro, punti di vista!), fossero evidenziati tutti i punti “B” da cui “A” si raggiunge al massimo in 15 minuti di auto. Nonostante da un confronto sommario l’area per Roma degli automobilisti più fortunati a scala fissa appaia già tra le più piccole, guardandola i romani possono ancora trarne la conferma di quanto sia distante la matematica dalla realtà. Tutto a disposizione su http://roadstorome.moovellab.com/countries e http://roadstorome.moovellab.com/cities
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Roma altra

Gnam. Gli scatti di Enrico Appetito sui set di Antonioni

22 dicembre 2015

I 400 scatti di Enrico Appetito per Michelangelo Antonioni. Il segreto dell'arte contemporanea sui set 1959 - 1964Enrico Appetito è passato con la sua macchina fotografica per il meglio dei set cinematografici italiani dagli anni cinquanta fino al 2003, anno della sua morte, e a testimoniarlo basta l’icona di Alberto Sordi che mangia gli spaghetti in Un americano a Roma. Solo lui, con alcuni dei suoi quattrocento scatti dai film di Antonioni di inizio anni sessanta, L’Avventura, La Notte, L’Eclisse, Il Deserto rosso (in mostra alla Galleria Nazionale di Arte Moderna fino al 7 febbraio 2016) poteva cavare il regista ferrarese dall’equivoco di essere parte solamente della storia del cinema e non dell’arte tout court. Di essere una dura prova per la pazienza e l’attenzione degli spettatori e non piuttosto un miracolo del quale non ci si può permettere di perdere nessun movimento di macchina, nessuna inquadratura, con la stessa disposizione con cui si è pronti a guardare un oggetto dal riconosciuto valore culturale quale può essere un quadro del Rinascimento.

La messinscena di Antonioni accanto alle opere di De Chirico, Burri, Vedova e altri maestri del Novecento da lui stesso amati rende naturalmente apprezzabile la sua ricerca di una visione che certo oggi, desensibilizzati dalle valanghe immagini come siamo, non riusciamo che a cogliere in maniera marginale. Questa mostra può aiutarci a recuperare quanto di quelle finestre sulla realtà si siano impossessate del nostro modo di guardare alle cose e quanto influenza, insieme a quelle di pochi altri, abbiano avuto sull’arte moderna, compresa quella popolare del cinema hollywoodiano. I 400 scatti di Enrico Appetito per Michelangelo Antonioni. Il segreto dell’arte contemporanea sui set 1959 – 1964, http://www.gnam.beniculturali.it/index.php?it/22/eventi-e-mostre/160/i-400-scatti-di-enrico-appetito-per-michelangelo-antonioni-il-segreto-dellarte-contemporanea-sui-set-1959-1964[Continua]

Arte e Mostre, Cinema

Storytellers natalizi nel Parco dell'Appia Antica

18 dicembre 2015

Natale racconta Festival Internazionale delle Storie di Natale Appia Antica 2015Incomincia oggi e prosegue fino al 10 gennaio la seconda edizione di Natale racconta, Festival Internazionale delle Storie di Natale, il cui programma si svolgerà in gran parte presso l’ex-Cartiera Latina, sede del Parco Regionale dell’Appia Antica. La pratica di raccontare storie interpretandole con la voce e illustrandole con corpo, musica e messinscena è un’arte millenaria che ha ripreso piena vita ad opera di un agguerrito manipolo di performers in tutto il mondo e che sta trovando i suoi cultori e i suoi adepti anche in Italia, tra gli altri quelli dell’associazione Compagnia Raccontamiunastoria, promotrice dell’evento. Paola Balbi e Davide Bardi, ormai due autorità per lo storytelling italiano portano i migliori del nostro paese tra i quali il siciliano Ciccio Schembari e la bolzanina Martina Pisciali.

Ma questa è un’arte che vive di recupero e di radici etniche, più di ogni altra si nutre di mondi perduti. Spazio allora in questo weekend all’indiana Praveena K Cartellie e al cortocircuito temporale in cui il mito del Taj Mahal incontra quello recente legato al cinema e alla danza Bollywood; dalle ultime propaggini d’Europa Markus Luukkonen e Anna Uschanov, la scandinavia ultima meta di molte favole nordiche; e ancora un star internazionale del genere, Seung-Ah Kim che con gli strumenti e costumi tipici in tutto il mondo fa rivivere il folklore sud koreano. http://www.raccontamiunastoria.com/natale-racconta-2015—2%C2%B0-edizione.html#artisti
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Cultura e Scrittura, Parco Appia Antica, Via Appia, Vicinissimi

Round Trip Festival. Al Kino il cinema andata e ritorno

16 dicembre 2015

Roundtrip Festival 2015Il Kino è un cineclub del Pigneto attivo grazie al capitale versato da decine di professionisti del cinema che con mille euro ciascuno hanno rilevato e ristrutturato una vecchia sala, facendone non solo luogo in cui si proiettano dei film ma anche un posto in cui chi lavora nel cinema, registi attori, ma anche semplici appassionati, si incontrano al Bistrot o negli spazi di coworking, portano le nuove idee e ne discutono tra loro in maniera informale. Quest’anno il Kino arricchisce la sua proposta con la prima edizione di Round Trip, uno dei primi festival che mettono a confronto le cinematografie di due paesi, non solo dal punto di vista creativo ma anche – cosa fondamentale in un’arte collettiva quale è il cinema – sotto il profilo del sistema produttivo e distributivo nel suo complesso. Non a caso, vista la presenza a Berlino di un Kino diretta emanazione di quello romano, si comincia dal confronto tra Italia e Germania.

Giovedì 17 dicembre il primo incontro tra Piero Messina, aiuto regista e costola di Sorrentino al suo primo lungometraggio L’attesa e la regista Feo Aladag autrice di Inbetween Worlds, sorprendente war movie sull’Afghanistan. Si prosegue il 18 con la proiezione di Arianna, esordio nel cinema di Carlo Lavagna, delicata ma esplicita riflessione su identità sessuale ed ermafroditismo, e Age of Cannibals, terzo film di Johannes Naber sulla ferocia fredda e cinica del capitalismo globalizzato. Dibattito su creazione, produzione e distribuzioni nei due paesi il 19 con la proiezione di Vergine Giurata di Laura Bispuri e Two Lives di Georg Maas. Tutti gli autori saranno presenti. http://www.ilkino.it/home/.[Continua]

Cinema, Via Casilina, Vicinissimi

La Phillips Collection di Washington al Palazzo delle Esposizioni

11 dicembre 2015

Impressionisti e moderni. Capolavori dalla Phillips Collection di WashingtonFino al 14 febbraio 2016 al Palazzo delle Esposizioni sessantadue opere delle circa quattromila a disposizione della Phillips Collection di Washington. Goya, Ingres, Delacroix, passando per Courbet, Manet, Cézanne, Degas, Van Gogh, Monet, Sisley, ed arrivare a Bonnard, Braque, Gris, Kandinskij, Kokoschka, Matisse, Modigliani, Picasso, Soutine, Vuillard, Arthur Dove, Georgia O’Keeffe e Rothko (solo per citarne alcuni). Affiancando questi nomi sembra che il merito principale di Duncan Philips, come collezionista e aspirante critico, sia quello di avere scoperto o addirittura di aver contribuito a tessere una fitta rete di legami, a volte davvero sottili, tra gli artisti degli ultimi due secoli, e quindi di essere stato uno dei primi a costruire una visione unitaria dell’arte moderna e contemporanea, dalle sue radici ottocentesche alle ramificazioni più ardue nel secondo novecento. Una visiona fatta di linea, colore e forme piuttosto che di figure.

Nel 1921 a tre anni dalla morte quasi contemporanea del padre, magnate del vetro, e del fratello suo sodale nell’interesse per l’arte, probabilmente per questo consapevole della caducità del corpo e con esso delle aspirazioni dell’anima, pensa di dovere lasciare un segno più duraturo; con l’aiuto della moglie, la pittrice Marjorie Acker, espone i circa trecento quadri già in possesso della famiglia e in un’ala della sua residenza al 1600 della ventunesima strada Washington, D.C. istituisce il nucleo iniziale di quella che diventerà attraverso un ritmo costante di acquisizioni il primo museo di arte moderna e contemporanea in America. Il Palazzo delle Esposizioni è una delle tappe della mostra itinerante voluta in prossimità del centenario della fondazione. http://www.palazzoesposizioni.it/categorie/mostra-impressionisti-e-moderni-capolavori-dalla-phillips-collection-di-washington[Continua]

Arte e Mostre

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